Cara Repubblica,
l'iniziativa dei funerali di Stato per Placido Rizzotto nasce da un contesto massmediatico che prescinde del tutto dalla verità storica e dal bisogno di rendere giustizia alla sua memoria ed a quella di tutti i martiri sindacalisti uccisi dalla mafia fino al delitto di Battaglia. Mette una equivoca pezza in una situazione in cui c'è bisogno invece di analizzare delitto per delitto tutte le omissioni ed i disimpegni degli organi dello Stato nella ricerca dei responsabili di tanti efferati delitti compiuti con una finalità terroristica: scoraggiare i socialisti dallo stare nel sindacato accanto ai comunisti, distruggere il risultato del Blocco del Popolo alle elezioni regionali, sviluppare e proteggere il rapporto mafia politica.
Questo funerale viene decretato da un governo nemico dei lavoratori e quasi contemporaneamente al varo della controriforma dello Statuto dei Diritti con la fine sostanziale dell'art.18. Un governo che ha ridotto le pensioni e le ha rese quasi inaccessibili ai precari. Un governo che offende i lavoratori e che proclama la necessità di essere cattivo nei loro confronti. Un governo che si serve dei funerali di Stato per propagandare le missioni colonialistiche dell'Italia in Iraq, Libia, Afghanistan.
Meglio per Placido Rizzotto un funerale laico celebrato dei socialisti e della sinistra siciliana senza ministri, cardinali, generali che certamente sono lontani dal suo modo di sentire e dal suo sacrificio. Un funerale senza ipocrisia per i resti del suo corpo che avrebbero dovuto essere trovati da oltre mezzo secolo e che soltanto ora sono stati riconosciuti.
Pietro Ancona
già segretario generale della CGIL siciliana
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